Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

333 LETTERE me li far avere dentro questa settimana. Sento l’operato costì per l’investitura consa- puta; in ciò io non vi entro, e solam en te prego da per voi altri che tutto vi vada di bene in meglio. Ma come che le nostre cose umane son sempre miste di bene, e di male, così devo notificarti che mi trovo in pessimo stato di salute, e che ho tutto il fondamento di credere che Dio mi voglia ben presto all’altro mondo. La gamba gonfiata a dismisura, e un’ulcera ad un dito della stessa gamba che mi mantiene dolor continuo, mi ha ridotto da più di un mese a non poter più stare a letto, e in questo tempo a non aver potuto dormire nemmen dodeci ore. Questi sono mali che minacciano un rovescio tutto in un colpo, sicché in poche ore si finisce di vivere. Per me poco m’importa: son anche troppo stanco di vivere. Per quanto poi appartiene a voi altri, a cagione della tardanza dell’in- vestitura, e di non saper positivam en te quali siano le vere vostre comuni intenzioni, fin ora non ho fatto l’ultimo mio testamento, né lo posso fare, se non son sicuro che voi altri siete meco d’intenzione concordi. Questo ritardo può portar in casa qualche disor- dine per l’avvenire. Se voi siete affatto libero, sarebbe ottima cosa che istruito di tutto il bisogno veniste qui per ultimar in bene le cose nostre, e veniste sollecitamente, perché nel mio cuore ho un presagio che non mi promette se non poco tempo. Se poi o lo stato vostro di salute, e d’incombenze, o altro impedimento non vi permette un tal viaggio, con la maggior possibile sollecitudine informatemi per lettera se dura in voi altri l’inten- zione di lasciar ai Tartini di Firenze quanto costì si possiede, in mancanza di successione maschile. Informatemi della disposizione d’animo, in cui si trova presentem en te il d otto r Pietro rispetto all’amor della famiglia, e all’unione nel comun bene, benché stante con la moglie fuor della casa paterna. Insomma munitemi di quello che credete necessario in questa circostanza. Vi abbraccio con tutti di casa, e sono sempre v ostr o affe zionatissi mo zio Giuseppe Tartini 183. Tartini al nipote Pietro [fuori:] All’Ill ustrissi mo Sig no re Sig no re P ad rone Col endissi mo Al Sig no r Cap itan o Pietro Tartini Pirano [dentro:] Padova li 15 febbraio 1770 Sig no r nipote car issi mo, io me ne stavo quiet issi mo aspettandovi qui di giorno in giorno, perché saranno venti giorni che vi scrissi per mezzo del Pezzi, che vi premura di esser qui subito che vi

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