Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

325 LETTERE né una lettera familiare può esser una dissertazione. Le cose da me ivi accennate, versa- vano sul di lei compendio della teoria de’ numeri; 108 che ho ricevuto dal nostro p ad re M aestr o Vallotti, e di cui le rendo mille grazie. V ostra r iverenza al suo solito benefica la nostra professione in molti modi; e rispetto alla sostanza della dottrina ivi conte- nuta non vi è che ridire, perch’è dottrina comune. Ma da quanto presentem en te mi succede, avvedendomi ben chiaram en te, che Dio vuol glorificarsi in modo particolare con la scelta di un uomo, che in di lui mani fa la stessa stess issi ma figura della mascella d’asino in mano di Sansone; e correndo tra noi due da tanti anni quella tal confidenza, e sincerit di cuore, che reciprocam en te ci obbliga a non nasconderci il vero, stimo mio debito positivo di anticiparle la privata notizia di ciò, che tra non molto tempo dovr esser esposto in pubblico all’esame di tutto il dotto mondo. La sostanza consiste in poche parole: i numeri impari 3·5·7·11·13 etc . sono composti, e però non sono per sé primi: per sé prime sono le semplici forme delle ragioni che io distinguo dalle proposizioni, e dai cui termini (vesti di quel corpo, corpo di quello spirito) sono com- posti per somma tutti l’impari. La musica, o per dir meglio la scienza armonica non è altrim en ti subalterna dell’aritmetica, e della geometria: è anzi quel tal principio primo che non ammette altro principio avanti sé. Per conseguenza l’aritmetica è subalterna di questa scienza, e la geometria ch’è la sua ministra, è un composto che risulta dalla congiunzione delle due misure di quantit , armonica e aritmetica. V ostra r iverenza vede, e comprende subito, che l’enunciare tali proposizioni è lo stesso ch’enunciare tante eresie rispetto alle accreditat issi me scienze comuni, rispetto poi a qualche antico filosofo erano verit incontrastabili. Si vedr dunque in breve da qual parte penda la bilancia, ma se pende dalla parte nostra musicale, v ostra r iverenza dedurr meglio di me qual, e quanto onore sia questa scoperta della musica, verificandosi in tal caso il detto di Platone, che la musica, e l’astronomia conducono alla scoperta di questa scienza che in tanti modi egli ha voluto celare, e di cui in tanti altri modi ha voluto far sapere ch’egli era professore. Giunto qui felicem en te il mio car issi mo sig no r Nardini, m’impone di rassegnarle i suoi cordial issi mi, e osseq uiosissi mi rispetti, come facciamo il sig no r d o n Antonio, ed io, che con sempre maggior debito, e ossequio mi rassegno di v ostra r iverenza Padova li 9 Giugno 1769 um ilissi mo devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini 108 Compendio della teoria de’ numeri per uso del musico (Bologna, 1769).

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