Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
306 avendoli fatti passar in mano di persone atte al bisogno, acciò li suonino a dovere. V ostra r iverenza si acquista sempre nuovi meriti dalla nostra professione, la quale tutta è impegnata a pregarle da Dio lunga vita, e perfetta salute, acciò ella possa continuare i benefici intrapresi. Per la mia parte son sicuro di esser de’ prim issi mi concorrenti a questo voto, benché la mia vecchia et non deve farmi sperare di esserne a parte; ma nondimeno piucché contento dell’altrui bene. Io poi in specie le son vecchio debitore di molte cose. Quella che più mi preme, si è il tabacco, ma fin’ora la mia premura è inutile, perché roba triviale non [ sic ], certamente, e il canale da cui scorreva la buona, è chiuso da più di un anno con chiave di estremo rigorismo. Tuttavia mi affaccendo a più potere di scoprirne qualche altro uguale, ma è fatto che fin’ora non mi è riuscito. Chi la dura, la vince, e se non avessi questa speranza, sarei rabbiato. Mi continui la sua padronanza, e il suo amore, mentre umiliandole i miei cordial issi mi, e osseq uiosissi mi rispetti mi rassegno sempre più di v ostra r iverenza um ilissi mo devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova li 9 decembre 1763 159. Tartini a G.B. Martini [fuori:] Al M o lto Rev eren do P ad re P ad rone Col endissi mo Il P ad re Gio vanni Batt ist a Martini, Bologna con un vaso [dentro:] M o lto rev eren do p ad re p ad rone col endissi mo, finalm en te dopo tanto tempo che sono apparecchiate queste due libre di tabacco, che mi vien detto ottimo, trovo favorevole occasione di spedirle a v ostra r iverenza , che venero, ed amo tanto, e per la di cui poca salute son’ in afflizione, e quanto mai so, e posso, la raccomando a Dio, e a s an Antonio. Ho penato tutto questo tempo innanzi di trovar una posta ferma che mi assicuri annualm en te di questa provisione, ma finalm en te l’ho trovata, e prego Iddio di mandargliela per molti, e molti anni: non per me, ma per v ostra r iverenza che merita tutto, ed a cui darei tutta la mia salute piucché volentieri. Io ancora son visitato da Dio con qualche tribolazione, di che lo ringrazio, ma non ne sono degno. Faccia egli per tutti noi ciò ch’è il nostro meglio per l’anima, giacché per il corpo vi è ben poco da pensare. Le umilio i miei cordial issi mi rispetti, e sempre più mi confermo, e rassegno
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