Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
305 LETTERE ritratto. Le confermo quanto le scrissi, e la prego nuovam en te di non far uso alcuno di quello gli è stato mandato con lettera cieca. 96 Supplirò anche a questo quanto prima: se ne assicuri, e se per accidente io m’ingannassi, e v ostra r iverenza lo volesse solleci- tam en te, me lo scriva in risposta, acciò io prenda la giusta misura per servirla. Ho poi riscontro che costì è capitato il sig no r Giovanni Gottlieb, e che si trova alla scuola di contrapunto da v ostra r iverenza . Io glielo raccomando efficacem en te, benché so che per v ostra r iverenza non vi è questo bisogno. Ma benché di altra legge, e religione, io lo amo cordialm en te per le di lui ottime qualit , e per esso ho quella premura che avrei per un mio figlio. Ha talento, e son persuaso che possa riuscire distintam en te, e far onore particolarm en te a v ostra r iverenza . Qui è stato di passaggio il sig no r conte Algarotti, il quale mi ha dato notizie recenti del nostro sig no r caval ie r Broschi, dico nostro volendo dire la gloria nostra, e il nostro onore sì di questo secolo che de’ secoli venturi: quando v ostra r iverenza si trovi seco lui, gli umilj i miei osseq uiosissi mi, e cordial issi mi rispetti, e gli dica che de’ pochissimi desideri che mi rimangono ancora nell’animo, e nel cuore, uno è di rivederlo, e bacciargli le mani innanzi la mia morte. Si ricordi poi v ostra r iverenza di raccomandarmi a Dio ne suoi santi sacrifici, giacché per mia parte lo faccio indegnam en te ogni giorno per v ostra r iverenza , a cui baccio col cuore le mani, e sempre più mi umilio e rassegno di v ostra r iverenza um ilissi mo devot issi mo obl igatissi mo servitore Giuseppe Tartini Padova li 14 maggio 1762 158. Tartini a G.B. Martini [fuori:] Al M o lto Rev eren do P ad re P ad rone Col endissi mo Il P ad re Gio vanni Batt ist a Martini in S an Franc esc o di Bologna franca per Venezia [dentro:] M o lto rev eren do p ad re p ad rone col endissi mo, ho ricevuto nelli suoi bell issi mi duetti 97 le grazie di v ostr a riv eren za, a cui mi trovo sempre più obbligato. Tra pochi giorni avrò il piacere di sentirli ben esseguiti, 96 Lettera cieca, ovvero anonima. 97 Si tratta probabilmente dei duetti da camera dedicati a Maria Antonietta Walpurgis di Baviera (Bologna, Dalla Volpe, 1763).
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