Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
30 L’allievo inviato a Padova dal Pepoli sembra corrispondere ad un “Paolino” 155 citato in una lettera di pochi mesi dopo, in cui Tartini ne annuncia l’arrivo in citt . 156 Nei mesi seguenti si legge spesso il suo nome nelle missive dirette a Bologna, dove Paolino si reca spesso. Ancora a Martini si rivolge Tartini quando l’allievo si trova privo del promesso sostegno economico: [Padova 15 dicembre 1739] […] Sono in necessit di avvisar v ostra r iverenza di un principio di disordine che succede nella direzione del sig no r Paolino. Questo è la mancanza di denaro per la sua dozzina che qui e da per tutto deve pagarsi anticipata. Non parlo di ciò che appartiene per la scuola, ma parlo per ciò che appartiene al suo vitto. Ho fatta la prova in altri scolari, e la mancanza del denaro le dico sicuram en te ch’è un impedimento principale allo studio. È necessario di necessit assoluta che di mese in mese li venga anticipata la rimessa di ciò che gli bisogna altrim en ti gli ander tutto male. E ciò tanto è certo quanto che il giovane gi comincia ad inquietarsi. Io avvertisco v ostra r iverenza confidentem en te acciò con la sua prudenza ponga sollecito rime- dio, e tale che vi si abbia da pensar mai più. […] 157 È singolare il ruolo che Martini si trova a svolgere in questa circostanza: avendo il gio- vane violinista problemi di soldi, Tartini sollecita all’intermediario di Pepoli l’invio del denaro da Bologna. Martini aveva gestito in primo luogo l’accordo preso tra lo sponsor e il maestro, e quindi continuava a svolgere il ruolo di intermediario; evidentemente Tartini non aveva la necessaria confidenza con Pepoli per fare pressione direttamente su questioni economiche senza provocarne il probabile fastidio. Si tratta di informazioni minute ma significative circa i rapporti tra musicisti e aristocrazia. In qualche occasione Tartini raccomanda studenti a Martini, perché questi possano trovare a Bologna ospitalit e occasioni di studio. Il maestro non risparmiava parole di lode per i suoi studenti meritevoli, come accade nel caso del francese Bertau: 158 [Padova 24 agosto 1751] […] Il datore della presente è monsieur Bertau dilettante di violino, e per mia fortuna mio scolare. Dico per mia fortuna, perché tra quante persone nobili io ho conosciuto, e servito, di questa mi pregio sopra tutte: non tanto per la di lui conditione distinta e per nascita e per fortune, quanto per le doti del di lui animo, che sono veram en te singolari. Egli nato in Lione 155 Paolino corrisponde quasi sicuramente a Paolo Guastarobba. Pietro Paolo Guastarobba è menzio- nato nella voce “Campagnoli, Bartolomeo” (C. White, in Ng) come insegnante del suddetto in Modena nel 1763 e famoso allievo di Tartini. Una sua lettera a Martini del 20 settembre 1740 è in I-Bc (S2519). Guastarobba scrive da Padova e chiama Tartini “gran Maestro”; il giovane chiede a Martini di inoltrare al suo protettore una richiesta di soldi per l’acquisto di un nuovo violino. 156 Lettera 22. 157 Lettera 24. 158 Molto incerta è l’identificazione con “Martin Berteau”, del quale si veda la voce in Ng.
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