Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
26 nei confronti di Tartini una considerevole pazienza. Il carattere irruento e prolisso del violinista sembra inasprirsi ulteriormente negli ultimi anni di vita. Completamente assorbito dalle sue elaborazioni teoriche, Tartini trova ancora una volta in Martini un mite corrispondente, comprensivo e imparziale nonostante i numerosi pareri negativi riportati dai molti altri corrispondenti e comuni conoscenti, sia sulle teorie che sul carattere del violinista. 136 La relazione d’amicizia tra questi due grandi rappresentanti del Settecento musicale italiano si è sedimentata un centinaio di lettere, un’amicizia a volte singolare nelle sue dinamiche, dove spesso “il sapiente bolognese assumeva la veste di un magister estraneo alle complicate elucubrazioni del discipulus , e questi si professava ostinatamente come tale…ma solo a parole” 137 e si scambiavano favori e opinioni, sulle piccole questioni quotidiane come sui grandi temi. Ciò che rende prezioso questo scambio epistolare è, come lo stesso Tartini scrive in una delle ultime lettere, “quella tal confidenza, e sincerit di cuore, che reciprocam en te ci obbliga a non nasconderci il vero” 138 e offre uno sguardo sulla complessa personalit del violinista da una prospettiva privilegiata. 2.3 Scambi e favori: opere, didattica e vita quotidiana Al di l delle lettere di argomento prettamente teorico, sono molti i temi riscontrabili nel carteggio. Martini e Tartini condividevano più d’un interesse in quanto entrambi compositori e insegnanti. I profili professionali dei due emergono nelle lettere non tanto nella condivisione di metodi o idee, quanto piuttosto nello scambio di favori relativi ad allievi e all’esito commerciale delle rispettive opere. Il primo caso risale ai primi anni della corrisponden- za: per la pubblicazione della sua seconda opera, la raccolta di sonate d’intavolatura per organo o per cembalo, padre Martini volle cercare uno stampatore fuori Bologna 139 e pensò all’olandese Le Cène, 140 approfittando del rapporto che Tartini intratteneva con lui gi da qualche anno. 141 Il 7 settembre 1736 Tartini rispondeva alla richiesta di avvia- re le trattative per la stampa dell’opera: 136 Si vedano ad esempio le lettere di Balbi, Paolucci e Vallotti in I-Bc. Sulle descrizioni del carattere di Tartini nelle lettere di Paolucci a Martini cfr. Vatielli, 1917: pp. 49-54. 137 Cavallini, 1980: p. 124. 138 Lettera 176. 139 Su questo argomento cfr. anche Busi, 1891: pp. 349-359 e Cavallini, 1980: p. 109. 140 Le Cène, Michel-Charles. Stampatore olandese che successe a Estienne Roger. Cfr. “Le Cène, Michel-Charles”, in Ng. 141 La prima raccolta di sonate di Tartini ( Sonate a Violino e Violoncello ) uscì nel 1734, ad Amsterdam, per i tipi dell’editore olandese Michel Charles Le Cène.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=