Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

25 INTRODUZIONE vera scienza dell’armonia dove confluiranno, non senza revisioni e modifiche, gli argo- menti oggetto del carteggio in esame. Le frizioni non sembrano però incrinare il rapporto Martini e il violinista. Tartini se ne assicura prima di inviare alcune copie dell’opera a Bologna: [Padova, 1 febbraio 1754] […] La di lei benign issi ma mi ha sollevato dalla maggior afflizione d’animo, che possa mai aversi da un uomo. Confesso di averle fatto torto dubitando, che per la mia negligenza di non scriverle per tanto tempo e v ostr a riv eren za, e il sig no r d otto r Balbi se ne fossero offesi, e ho imputato a questa cagione per qualche momento la tardanza della sua risposta. Questo dub- bio […] è stato più che sufficiente per travagliarmi assai. Ora sia ringraziato Iddio; e l’uno, e l’altro seguir ad essermi buon p ad rone, e a favorirmi. […] Il Trattato , prontamente distribuito nei principali centri culturali europei non mancò di sollevare critiche e contrasti: Serre lo dimostrò “falso” e “non prattico”. La pubblicazione della seconda opera teorica, il De’ principî dell’armonia musica- le contenuta ne diatonico genere , viene annunciata con poche premesse. Martini ha da poco inviato una sua inedita dissertazione 134 a Padova , ricevuta da Tartini per mezzo di Vallotti. Non è chiaro quale sia la dissertazione inviata da Bologna, né quale fosse il con- tenuto. A fare un po’ di chiarezza sono le parole di Vallotti che in una lettera a Martini parla di una dissertazione di Martini appena ricevuta, che tratta di “numeri platonici” e “dell’uso […] della proporzione geometrica”. 135 Le due lettere in questione hanno la stessa data, la dissertazione non può che essere la stessa: [Padova, 9 marzo 1766] […] Per mezzo del nostro p ad re m aest ro Vallotti ho ricevuto le grazie di v ostr a riv erenz a nella di lei virtuos issi ma disertazione. La ringrazio sempre più, perch’è segno sicuro della memoria che benignamen en te di me conserva. […] Quanto prima sar da me pubblicata una disserta- zione sù i veri primi principj del diatonico genere. Sono due anni, e più da che è compiuta; ma prima di pubblicarla ho voluto farla esaminare ben rigorosam en te per quasi tutta la Italia, ed ha retto a qualunque esame. […] Dopo la pubblicazione del De’ principî il violinista si trova nuovamente a far fronte alle critiche del mondo accademico europeo, come gi era avvenuto dopo la ricezione della sua prima opera. Sempre più fermo nelle sue convinzioni, Tartini respinge le critiche che arrivano dalla Francia e condivide le sue frustrazioni con Martini nelle numerose lettere scritte tra il 1767 e il 1768. Ancora una volta, il francescano mostra di avere 134 Vallotti fa riferimento alla dissertazione in una lettera a Martini, di poco precedente: I-Bc, S5498: [Padova, 9 marzo 1766] “le rendo ben distinte grazie della eruditissima sua dissertaz io ne […] anni sono presi anch’io in considerazione li numeri platonici […] dell’uso poi della proporzione geometrica”. 135 I-Bc, S5498.

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