Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I

24 Tra il 1741 e il 1751 non sopravvivono lettere con Martini: è l’unico iato di tale enti- t riscontrabile nella loro corrispondenza. Quando Tartini torna a scrivere, lo fa annun- ciando l’intenzione di inviare un suo “trattato” 129 a Bologna per l’esame congiunto di Martini e Balbi. Nella lettera del 2 aprile 1751 130 esterna la propria soddisfazione per la disponibilit mostrata dai due nei suoi confronti, dal tono e dal contenuto della missiva sembra di capire che il rapporto epistolare non si fosse interrotto negli anni precedenti. È probabile che un gruppo di lettere sia andato perso. Tartini spera che Balbi e Martini esaminino il testo di carattere fisico-matematico, unendo le rispettive competenze; quando l’esame sembra avviato, però emergono le prime incomprensioni. Il reale coinvolgimento di Balbi nell’esame del trattato, conside- rato fondamentale, viene più volte messo in dubbio da Tartini. Martini avrebbe dovuto assistere il matematico così da poter “confermare le cose prattiche musicali di tratto in tratto”, 131 svolgendo un ruolo accessorio. A distanza di circa un anno dall’invio del ma- noscritto le critiche sembrano ancora provenire dal musicista più che dal matematico, ragione per cui il tono di Tartini si fa irriverente: [Padova, 14 aprile 1752] […] Considerando la natura delle difficolt , […] mi pare impossibile, che siano proposte dal degn issi mo sig no r d otto r Balbi. Io lo conosco per un uomo profondo, e che va immediata- m en te al punto principale. Il mio trattato non è né per la stampa, né per la musica prattica: è per provare la quadratura del circolo per mezzo del terzo suono […] O si prende di mira questa sostanza, o no. Se no, l’esame è inutile, e però ho messo presentem en te due risposte a due difficolt , che nulla concludono, né pro, né contra. Se sì, le difficolt propostemi (eccet- tuata sempre la prima) nulla appartengono alla sostanza. […] Nonostante tenti di scusarsi in una successiva lettera, 132 permane nella comunicazione un certo nervosismo. Mentre le richieste si fanno progressivamente più insistenti e il tono spazientito, le risposte da Bologna si fanno più rade. Tartini torna a scusarsi ma le incomprensioni permangono e la discussione si conclude così senza una vera conver- genza di opinioni tra le due parti. 133 L’anno seguente il conte Decio Agostino Trento, allievo del violinista, si offrir di patrocinare la stampa del Trattato di musica secondo la 129 Il testo è riconducibile al manoscritto inedito Quadratura del circolo : 50 facciate nelle quali è tentata la soluzione del celebre problema, conservato a Pirano, documento B 232 nell’ Inventario della collezione Giuseppe Tartini 1654-1951 di Albert Pucer; cfr. Pucer, 1993: p. 110 (ringrazio Nejc Suklian per questa identificazione). 130 Lettera 73. 131 Lettera 76. 132 Lettera 94. 133 Per un’accurata analisi della corrispondenza tra Martini e Tartini su questo argomento cfr. Barbieri, 1990: pp. 173-189.

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