Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
22 questa tardanza, insieme alla diffusa opposizione che trovò l’uso ardito delle dissonanze, a limitare l’impatto della scuola padovana. 120 Una lettera inviata da Vallotti a Riccati il 30 giugno del 1738 mette in luce la con- siderazione di cui la scoperta del terzo suono godeva all’interno della cerchia padovana di studiosi e musicisti. Nella lettera la “rissonanza” scoperta dal violinista viene non solo citata, ma descritta in dettaglio; 121 Vallotti era stato messo al corrente, probabilmente da Tartini stesso, del fenomeno e delle sue implicazioni molto prima della stesura del Trattato . Ad ogni modo, il sistema teorico tartinano scompare dalle lettere dopo il primo scambio con Martini, per riapparire dopo circa un decennio. Si torna a trattare di que- stioni teoriche il 14 aprile 1741, in una lettera indirizzata a Paolo Battista Balbi. 122 Tartini, ben conscio dei suoi limiti sul piano della fisica acustica e della matematica, si volle confrontare con i dotti delle discipline trattate prima di rendere pubbliche le sue idee. È in questa fase preliminare alla stampa che Tartini cerca fortemente conferme dai matematici e dai fisici invece che da musicisti, sperando di trovare sostegno ad un “sistema” del quale evidentemente non era del tutto sicuro. Martini svolge in questa circostanza la funzione di tramite tra i due. Un mese più tardi Tartini stava aspettando risposta da Balbi e chiedeva delucidazioni sulle ragioni della lunga attesa a Martini: [Padova 12 maggio 1741] Io le mandai tempo fa una inclusa per il sig no r d otto r Balbi. Né da v ostra r iverenza , né dal medemo, ho avuto di ciò riscontro alcuno. Come che nella lettera trattavo di un important is- si mo affare, e che un giorno saputo da v ostra r iverenza , lo goder molto, così ora la suplico di dirmi se la lettera è stata consegnata, e se così è, per qual caggione il sig no r d otto r Balbi non mi risponda. […] Come apprendiamo dalla lettera a Balbi, nel decennio trascorso dalle prime lettere a Martini le teorie del violinista si erano evolute e ampliate, includendo anche quegli aspetti del sistema tartiniano di cui nei primi anni ’30 non faceva menzione: [Padova 14 aprile 1741] […] ho scoperto molti fenomeni e fisiche demostrazioni, dalle quali illuminato, e dalla mu- sica portato nella natura fisica universale, ho veduto chiaram en te la soluzione di tutte quelle difficolt , che sinora sono insolubili appresso li matematici; e sono tutte le incomensurabili riddotte mensurabili a misura com m une, siano le diagonali, sia la quadratura del circolo; la legge de’ gravi, forze, resistenza etc . La natura del continuo, la natura de’ centri, e in una pa- 120 Barbieri, 1990: p. 199. 121 I-UDc, Ms. 1027, p. 27. Fac-simile in Barbieri, 1990: p. 210. 122 Paolo Battista Balbi (1693‑1772). Matematico bolognese. Cfr. Belvisi, 1791: pp. 71-108.
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