Giuseppe Tartini - Lettere e documenti / Pisma in dokumenti / Letters and Documents - Volume / Knjiga / Volume I
12 vuto curare revisione e stampa dopo la sua morte. 56 Nel suo Viaggio musicale in Italia Burney parla di un’opera “di carattere prevalentemente matematico, ma di cui una parte considerevole tratta della teoria del suono”. 57 Il Fanzago fa inoltre riferimento ad una serie di carteggi tartiniani che restano in larga parte da investigare: “[…] ebbe dimestichezza, e carteggio con un conte Lodovico Barbieri, 58 col Ricati, col [François] Jacquier, 59 col Dalembert, 60 col de la Land, 61 col marchese Beccheria, 62 con l’abate [Jean Antoine] Nollet, 63 col famosissimo Eulero, 64 e con parecchi altri eruditissimi personaggi”. 65 XVIII sec. Insegnò filosofia, fisica, geografia, astronomia e meteorologia all’universit di Padova. Cfr. A. De Ferrari, “Colombo, Giovanni Alberto”, in Dbi. 56 Il testo in questione andò perduto, cfr. Guanti-Piras, 2003: pp. 53-54. 57 Burney, 1771: p. 124 (trad. it. 1979, p. 124). 58 Barbieri, Ludovico (1719‑1791) Nacque a Vicenza dal conte Ottavio e dalla nobildonna Laura Grassi. Perduto il padre, se ne fece tutore lo zio, il conte Giandomenico Barbieri. All’et di dieci anni fu mandato a Padova, dove rimase fino a ventitré anni, dedicandosi prima agli studi di grammatica e di retori- ca, e successivamente a quelli filosofici sotto la direzione di Alberto Calza e di Giovanni Graziani, interessan- dosi in seguito con un fervore erudito anche alla letteratura, alla medicina e alla fisica. Cfr. V. Cappelletti, “Barbieri, Ludovico”, in Dbi. 59 Jacquier, François (1711‑1788). Fu un matematico, fisico francescano francese. Entrò a sedici anni nell’ordine dei frati minori e fu poi mandato a Roma per completare gli studi nel convento francese dell’ordi- ne. Ebbe la cattedra di sacre scritture a Marsiglia. Il re di Sardegna lo nominò professore di fisica all’universit di Torino nel 1745 e il cardinal Valenti, primo ministro di Benedetto XIV, gli assegnò la cattedra di fisica spe- rimentale al Collegio Romano. Nel 1763 divenne insegnante di fisica e matematica del principe Ferdinando di Parma. Nel 1773 ottenne la cattedra di matematica al Collegio Romano. Cfr. Galluzzi, 1971. 60 Alembert, Jean Baptiste Le Rond d’ (detto d’A.) (1717‑1783) Fisico, matematico e filosofo fran- cese. C. Motzo Dentice di Accadia, R. Marcolongo, E. Fermi, “Alembert, Jean Baptiste Le Rond d’ ”, in Enciclopedia Italiana online , Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/jean-baptiste-le-rond-detto-d-a- alembert/, consultata il 6/09/2019) 61 Lalande, Joseph-Jérôme Lefrançois de (1732‑1807). Astronomo e professore al Collegio di Francia, direttore dell’osservatorio di Parigi. L. Gabba, “Lalande, Joseph-Jérôme Lefrançois de”, in Enciclopedia Italiana online, Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/joseph-jerome-le-francais-de-lalande/, con- sultata il 6/09/2019). 62 Il Beccaria a cui Fanzago fa probabilmente riferimento è Giambatista (al secolo Francesco Ludovico, 1716‑1781), monaco, fisico e matematico italiano. A. Pace, “Beccaria, Giambatista”, in Dbi. 63 Nollet, Jean Antoine (conosciuto come l’abate Nollet, 1700‑1770). Fisico e sacerdote, professore di fisica a Parigi, a Torino, a Bordeaux, al Collège de Navarre. Fu uno dei primi cultori sistematici della fisica sperimentale in Francia. Membro dell’Académie des sciences di Parigi e della Royal Society di Londra. “Nollet, Jean-Antoine”, in Enciclopedia Italiana online, Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/jean- antoine-nollet/, consultata il 6/09/2019). 64 Euler, Leonhard (noto in Italia come Eulero, 1707‑1783), è stato un matematico e fisico svizzero. Lo scambio epistolare tra lui e Tartini è conservato a Padova (Archivio Musicale della Cappella Antoniana Ms. D. VI. 1894/4, cc. 16-17). 65 Fanzago, 1770: p. 26.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=